Il Concetto di Termini in Astrologia
All’interno del vasto e complesso sistema astrologico, vi sono numerosi concetti fondamentali che permettono agli astrologi di interpretare le carte celesti e di elaborare previsioni. Uno di questi concetti chiave è quello dei “termini”, conosciuti anche come “confini” o “divisioni”, i quali rappresentano una suddivisione del cerchio zodiacale in settori governati da determinati pianeti.
Il concetto di termini ha radici antiche che risalgono alle prime forme di astrologia ellenistica, influenzate dalle culture egiziane e mesopotamiche. Gli astrologi dell’epoca svilupparono il sistema dei termini come una delle molte tecniche per interpretare i gradi dello zodiaco in relazione alle qualità e alle influenze planetarie. La suddivisione dei segni zodiacali in termini veniva utilizzata per specificare l’influenza di un pianeta in un determinato grado, fornendo un livello di dettaglio maggiore rispetto alle semplici dignità planetarie tradizionali come domicilio, esaltazione, caduta e esilio.
I termini erano inizialmente parte integrante dell’astrologia egiziana, e furono successivamente adottati e rielaborati dagli astrologi greci. Uno dei testi più importanti che trattano di questa materia è il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, un astrologo e astronomo greco del II secolo d.C., che contribuì in modo significativo alla sistematizzazione dell’astrologia. Tuttavia, anche prima di Tolomeo, astrologi come Doroteo di Sidone avevano già esplorato e descritto i termini nel loro lavoro. I termini, nella visione egiziana, erano strettamente collegati alla pratica astrologica in quanto consentivano una lettura più sottile e complessa delle carte natali.
Il concetto di termini implica una suddivisione di ciascun segno zodiacale in cinque parti non uniformi, ciascuna delle quali è governata da uno dei pianeti tradizionali (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno). Ogni pianeta, a seconda della sua posizione e dignità, esercita una certa influenza su ciascun settore all’interno di un segno, determinando così l’esito delle configurazioni astrologiche in modo più dettagliato.
Vi sono diversi sistemi di termini che sono stati utilizzati nel corso della storia astrologica, i più noti dei quali sono:
Termini Egiziani: Questo è uno dei sistemi più antichi e viene considerato da molti astrologi tradizionali come il sistema originale. I termini egiziani non seguono una regola aritmetica precisa ma sono basati su criteri enigmatici, probabilmente legati a credenze e osservazioni che non ci sono state completamente tramandate.
Termini Caldei: Questo sistema, meno utilizzato, si basa sulla sequenza dei pianeti secondo la loro velocità di movimento, dal più lento (Saturno) al più veloce (Luna).
Termini di Tolomeo: Tolomeo propose una revisione dei termini egiziani, cercando di applicare una logica più razionale e basata sull’osservazione scientifica. Tuttavia, il suo sistema non si diffuse ampiamente quanto quello egiziano, che rimase il più utilizzato dagli astrologi successivi.
La funzione dei termini, quindi, è quella di determinare quale pianeta governa una determinata porzione del segno zodiacale in cui si trova un pianeta o un punto specifico della carta natale. Questo governo può influenzare le caratteristiche, gli eventi e le qualità associate a quel particolare grado zodiacale.
Nel contesto di un’interpretazione astrologica, i termini forniscono un ulteriore livello di complessità. Se, ad esempio, un pianeta si trova in un grado di un segno zodiacale governato da un altro pianeta tramite i termini, l’astrologo deve considerare sia l’influenza del pianeta dominante del segno, sia quella del pianeta che governa il termine specifico.
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che Venere si trovi a 15 gradi del segno del Leone. Secondo il sistema dei termini egiziani, questo grado è governato da Saturno. Ciò significa che, anche se Venere è tecnicamente in un segno di fuoco come il Leone, e quindi potrebbe esprimere le sue qualità in modo passionale e creativo, l’influenza di Saturno attraverso i termini introduce una nota di restrizione, disciplina o serietà nell’espressione di Venere. In questo modo, l’interpretazione astrologica diventa più sfumata e precisa.
Oppure, nella carta natale di una persona con Mercurio a 12 gradi dei Gemelli, il pianeta si trova in domicilio e quindi in una posizione forte. Tuttavia, secondo i termini egiziani, il grado 12 dei Gemelli è governato da Marte. Questa combinazione suggerisce che, sebbene Mercurio sia in una posizione di forza, la sua espressione potrebbe essere influenzata da qualità marziane come l’impulsività, l’aggressività o la competitività.
Un altro aspetto interessante dei termini è che essi possono indicare variazioni nell’espressione dei pianeti in segni che altrimenti sarebbero considerati omogenei per dignità o debilità. Ad esempio, Marte in Bilancia è in caduta, una posizione che tradizionalmente non gli è favorevole. Tuttavia, se Marte si trova in un grado di Bilancia governato dai suoi stessi termini, può esprimere alcune delle sue qualità in modo più armonioso e meno debilitato rispetto ad altre posizioni all’interno dello stesso segno.
Gli astrologi moderni, pur riconoscendo l’importanza storica dei termini, spesso non utilizzano questo sistema con la stessa frequenza degli astrologi antichi o medievali. Di fatto nell’astrologia moderna abbiamo ci sono arricchimenti quali asteroidi, punti fittizi, tre nuovi pianeti, domificazioni precise, che possono apparire superflui, ma come tutte le discipline, ci sarà sempre il tema per il quale bisogna cercare quel quid in più, e l’astrologia classica ci viene in soccorso.