Il significato esoterico di San Valentino
Non ho mai fatto un articolo per San Valentino, ma sempre ordinando la mia famosa libreria in questi giorni ho ritrovato un saggio pubblicato poi su Astra nell’anno 1990, proprio sulle origini di questa festività che nasconde dei significati esoterici ed alchemici e ho pensato potesse valerne la pena di riproporla al grande pubblico.
L’autore è Fabrizio Mariani, purtroppo scomparso di recente ed autore del testo assai noto “Introduzione alla pratica alchemica”, le cui opere consiglio a tutti coloro che fossero appassionati non solamente di astrologia ma anche degli aspetti più esoterici della cultura occidentale.
Non mi dilungherò sulle scarse notizie che abbiamo a proposito di San Valentino la cui figura anche storica è assai incerta; ma sappiamo da fonti sicure che a metà Febbraio nell’antica Roma si celebravano i lupercali, festività orgiastica e propizia alla fecondazione, che i vescovi cristiani si affrettarono a sostituire con ricorrenze più spirituali e adottarono a tal fine la storia di un religioso di Terni che celebrò il primo matrimonio fra un pagano e una cristiana.
L’abitudine di festeggiare in qualche modo l’amore fresco e spontaneo fra due persone nel mese di febbraio nasce come spesso accade dall’osservazione della realtà: Febbraio è infatti il periodo in cui gli uccelli cominciano a fare il nido e ad accoppiarsi; avvicinandosi all’equinozio di primavera le giornate si stanno allungando e giorno dopo giorno nonostante il freddo vediamo timidissimi risvegli di quella che sarà poi l’esplosione primaverile.
Durante il medioevo in Inghilterra era diffuso un proverbio che diceva che a San Valentino ogni Valentino sceglie la sua Valentina: è la scelta che deve fare l’innamorato e che ben rappresenta la lama degli amanti nei Tarocchi dove un giovane viene raffigurato indeciso proprio fra due possibilità. In analogia con quanto accadeva nel mondo degli uccelli quel periodo fu fatto coincidere con la celebrazione appunto dello stato amoroso che inizia con delle fredde brume ma che poi trova la sua massima espressione proprio come la natura nei mesi seguenti.
La simbologia degli uccelli accompagna sempre la festa dell’amore in tutte le sue raffigurazioni anche non legate alla festa di San Valentino: ad esempio le due colombe; anche nel linguaggio comune spesso si dice i due colombi per intendere i due sposini o i due fidanzatini. anche Dante riferendosi ai due amanti appassionati Paolo e Francesca li definisce “quali colombe dal disio chiamate”. La colomba bianca rappresenta lo Spirito Santo, nell’antica Grecia invece la colomba rappresentava il predominio dello spirito sulla materia ed era sacra ad afrodite dea dell’amore: la colomba era anche uno dei doni principali che gli amanti erano soliti e scambiarsi, e in questa sua funzione simbolica di messaggera d’amore compare spesso in molti bassorilievi dell’età classica. (citato da Mariani)
La connessione con i volatili si trova praticamente un po’ in tutte le culture: nei Veda un volatile che fugge dal corpo defunto rappresenta l’anima; nella tradizione islamica invece gli uccelli sono gli strati superiori dell’essere; ma i legami più importanti sono con la tradizione ermetica e più specificatamente nell’alchimia che fa sovente riferimento al mondo degli uccelli.
I quattro colori principali corrispondenti alle trasmutazioni spirituali sono rappresentati dal corvo uccello nero simbolo di intelligenza, dal Pavone verde azzurro simbolo del desiderio di proseguire la grande opera, dal cigno bianco simbolo della libido che genera la vita corporea e spirituale, e La Fenice purpurea simbolo del sublime e dell’immortalità.
Esattamente come l’alchimia richiama con i valori dei volatili tutti quei significati di trasmutazione, compimento dell’opera e capacità di arrivare alle alte sfere della conoscenza e dello sviluppo dell’anima, ed esattamente come molti religioni vedono in questi animali un simbolo di tutto ciò che è etereo e trascendente, e lo collegano alla festività di San Valentino e della celebrazione dell’amore, astrologicamente parlando non si può non osservare che la festa del Santo protettore degli amanti cade, è vero, nel periodo dell’aquario, segno opposto al Leone /cuore /amore, ma i segni antiscia e controantiscia dell’aquario sono esattamente lo scorpione, simbolo di rigenerazione e di rinascita a nuova vita ( come annunciato dalla colomba di Noè) e il Toro, segno del fulgore primaverile in cui tutto ciò che è stato fecondato nel periodo freddo, con il calore germoglia.
Come vedete, il creato è sempre allineato nei suoi significati profondi, i rimandi interni ci dimostrano la coesione della lettura dell’umanità dalle scienze uraniane.
Mi sia permessa però un battuta… io sono della vergine, e trovo sempre un po’ ridicole le smancerie, quelle di san valentino poi tutte petalose e cioccolatinose a maggior ragione, e pensando al Paolo e Francesca di Dante, colombe che non vedranno riscatto, non posso fare a meno di pensare alla parodia disneyana, Paperino Pocatesta e la bella Franceschina, catapultati fuori dalla finestra dal marito- Paperone, mentre Dante- Archimede scrive
“Come colombe dal disio chiamate, vanno all’inferno, spinti da pedate!”