Astrologia e Sanremo: il vero vincitore? La fluidità sessuale
Ogni anno dedico un articolo al Festival di Sanremo un po’ perché mi piace la musica pop, un po’ perché è una grande tradizione socioculturale italiana che diventa lo specchio, il manifesto di quello che siamo, di quello che vogliamo diventare.
Sanremo si dice spesso che sia lo specchio di tutti i vizi e le virtù del popolo italico, e da un certo punto di vista concordo con questa espressione: a volte un po’ kitsch, a volte un po’ ridondante, ma a volte anche serio, impegnato, gradevole, e comunque diciamoci la verità, sarà anche bellissima la musica d’autore o la musica classica, ma alla fine “sarà perché ti amo” la conosciamo tutti a memoria.
Una volta rimasi impressionata: era un parco giochi acquatico d’estate con i miei figli e l’altoparlante ha mandato in onda proprio la famosa canzone dei Ricchi e Poveri, ed ho visto tutti, e quando dico tutti intendo anche ragazzi e bambini che all’epoca non erano nemmeno nati, cantarla tutti in coro.
Le cosiddette canzonette segnano comunque un’epoca e anche se non le ascoltavi da giovane, a 40/50 anni scatta l’operazione nostalgia e ti emozioni anche per Ambra che canta “’T’appartengo” versione remix 2022.
Quest’anno pare proprio che il vincitore annunciato sia Marco Mengoni al quale sono state attribuite standing ovation fin dalla prima serata: è sempre stato in testa a tutte le classifiche e a meno che i voti dell’ultima serata non stravolgano completamente il podio, sarà lui ad alzare l’ambito premio.
A mio avviso è però interessante vedere come le stelle accompagnano questo Festival e cosa ci raccontano del futuro successo delle canzoni presentate al di là di quelle che saliranno necessariamente sugli scalini dei premiati.
Purtroppo, non abbiamo tutti i temi completi a disposizione: nonostante una ricerca durata giorni sul web, è stato impossibile rintracciare l’ora di nascita di tutti i concorrenti più giovani e di un paio mi manca addirittura la data. ma il quadro complessivo è assolutamente chiaro!
Cominciamo dal conduttore Amadeus: sappiamo tutti che è della vergine e che come insito nella profonda natura di questo segno, lavora instancabilmente senza tralasciare nessun dettaglio; dato che questa è la terza o quarta edizione che conduce, il risultato è stato anche più spettacolare, perché come tutti i segni di terra la Vergine è uno dei segni più capaci di fare tesoro dell’esperienza.
Questo segno e anche l’unico che sappia contemporaneamente essere profondamente attaccato alle tradizioni e a ciò che è conosciuto, e avere una visione del futuro e di ciò che apprezzeremo e vivremo a distanza di tempo. Questo perché i segni di terra sono sempre molto attaccati a ciò che viene dal passato, ma la Vergine data l’esaltazione di Urano è anche mirabilmente capace di visionarietà. Amadeus in queste edizioni ha profondamente svecchiato il Festival proponendo contemporaneamente vecchie glorie ed esordienti di talento che sono poi gli autori musicali più seguiti in particolar modo, ovviamente, dai più giovani.
Ecco quindi Gianni Morandi, Albano, I Pooh, e la loro Réunion proprio sul palco dell’Ariston, perché come dicevo in apertura dell’articolo niente ti emoziona come la nostalgia; ma in gara troviamo personaggi come Ariete, Mr Rain, Rosa Chemical, e via discorrendo che sono gli artisti più ascoltati sulle piattaforme, inoltre tutti i ragazzi vincitori del Sanremo giovane sono in competizione quest’anno fra i cosiddetti mostri sacri quindi a pari opportunità con Giorgia o Mengoni.
Vediamo a questo punto i cieli più significativi di questa edizione, almeno per coloro che sono riuscita a reperire.
Ad ariete auguriamo già fin d’ora ogni bene in quanto se ha scelto come nome d’arte il suo segno zodiacale evidentemente è interessata all’astrologia e questo la rende immediatamente la nostra preferita. I suoi transiti non sono cattivi anzi! in questo momento Giove la rende particolarmente fortunata in campo artistico e già annunciano che la sua canzone, non particolarmente in vetta nella classifica sanremese, avrà un sicuro e duraturo successo in radio e nei concerti.
Visto che sto conducendo una ricerca sul mondo lgbtq+, non posso non notare che il suo Urano è in un bellissimo rapporto con la sua Venere: dopo aver fatto coming out in un’intervista sul mensile Vanity Fair in cui si è dichiarata bisessuale, ha portato a Sanremo una canzone d’amore dedicata da una donna a un’altra donna: così come la sua identità di genere deriva da questa forte posizione del pianeta Urano, anche la capacità di trasmettere una visione di rottura con la sua musica deriva da questa posizione. Anche Shari ha presentato una canzone dedicata all’amore saffico ed assai tormentata, ma non sono riusciti in alcun modo a rintracciare i suoi dati di nascita.
Per rimanere nell’ambito della differenziazione di genere sessuale, non possiamo non accennare all’incantevole performance di Rosa Chemical, che ribadisce quanto sostenevo poco fa sul ruolo di Urano poiché nel suo tema è strettamente congiunto al sole. La luna in pesci la rende a suo agio in un look assolutamente sofisticato ed estremamente conturbante; anche qui abbiamo un testo decisamente di rottura con tutte le forme di vetero pensiero, direi in maniera anche più accentuata rispetto ad Ariete come del resto è più accentuato l’aspetto di Urano nel suo tema. il successo l’ attende sicuramente grazie ai transiti di Giove e Saturno ma forse in un modo un po’ più complesso e direi sudato rispetto all’artista precedente.
Un fortissimo Urano anche nell’altra autrice sanremese Madame, che è arrivata sul palco dell’Ariston preceduta da una fortissima polemica sul suo essersi sottratta ai vaccini obbligatori contro il covid. Anche lei si è dichiarata proprio di recente bisessuale in un’intervista e anche lei presenta nel suo tema Natale un Urano fortissimo: congiunto alla luna e in casa undicesima, cioè proprio la casa in cui Urano, essendo nel suo domicilio, è più forte. il pezzo è piaciuto ma non abbastanza da posizionare l’artista ai vertici della classifica: perlomeno fino a questo momento, e del resto il transito di Saturno in questi giorni proprio sulla luna va ad inficiare la possibilità di un grandioso successo per questo pezzo da portarla alla vittoria.
Mettendo per ora da parte gli artisti uraniani, passiamo all’analisi dei cantanti taurini; ogni astrologo, anche dilettante, sa che il segno del Toro è connesso con il bel canto dato che regge proprio la gola, l’ugola e le corde vocali; inoltre come segno di Venere è particolarmente talentuoso in tutte le forme artistiche. il problema è che attualmente il Toro vede il transito di Saturno ancora contro i nativi dell’ultima decade e un Urano che passeggia sui gradi centrali del segno; questi aspetti problematici hanno a mio avviso un po’ invalidato le performance di due grandissime artiste, Anna Oxa e Giorgia.
Le aspettative erano oggettivamente molto alte, forse troppo, ma i due pezzi sono risultati poco incisivi; ma il brano della Oxa in particolare non ha riscosso alcun elogio né dalla critica né dal pubblico ed era facilmente prevedibile considerando che attualmente Plutone transita sul Saturno natale della cantante in Leone (segno tra l’altro dello spettacolo) e bersagliato contemporaneamente da Saturno e da Urano; spiace che una voce, un temperamento come quelli della bella cantante non abbiano trovato un pezzo adeguato; ma sicuramente le stelle non avrebbero segnalato un momento di successo nemmeno se avesse cantato l’inno nazionale.
Per la magnifica voce di Giorgia si tratta di un momento di appannamento della propria credibilità artistica che non è destinato a durare, e che è stato segnato dal passaggio di Giove proprio all’opposizione del suo Urano Natale nella casa della carriera. I passaggi di Giove comunque non sono mai perfidi e si risolvono normalmente in un blocco temporaneo, o in una ciambella che esce senza il buco, quindi sicuramente questa canzone non sarà determinante nel futuro successo della cantante mentre credo che Plutone potrebbe a questo punto anche azzerare definitivamente la credibilità artistica di Anna Oxa.
Potrei ovviamente continuare ma concludo l’articolo concentrandomi su quelli in odore di alzata di premio: Mengoni, Ultimo, Mister Rain, sono fra i favoriti: purtroppo di Mister Rain non sono riuscita a desumere da Internet dei dati natali credibili; auguriamo comunque all’artista tutto il successo possibile anche perché la sua ballata triste rimane davvero nelle ossa dopo averla sentita.
Ultimo ha l’ascendente in Toro, che segnala la grandiosità della sua voce ed è sicuramente uno dei cantanti apprezzati sia da qualche millennial che dalla generazione Z. Anche lui presenta un Urano congiunto al sole ma non ho trovato notizie sul suo orientamento di genere; di certo sarà nella sua vita un personaggio assolutamente fuori dai canoni ce lo dice già il nome d’arte che ha scelto. Il pezzo potrebbe essere effettivamente sul podio dato il contemporaneo passaggio di Plutone sul suo Nettuno potrebbe facilmente indicare la potenza unita all’arte, in particolare quella musicale che Nettuno ben identifica; durante il prossimo periodo di circa 2 3 anni avrà un bellissimo transito di Saturno su Venere e Saturno stesso che ci parla di una grande periodo di consolidamento del suo progetto culturale ed artistico.
Veniamo a Marco Mengoni: c’è poco da dire, ha una bellezza, un portamento, un fascino e un’eleganza che da soli basterebbero a connotarlo come artista; riservatissimo sulla sua vita personale, ma capace di diventare un’onda che ti trascina senza sosta quando sale su un palco. Probabilmente anche nella vita è una di quelle persone dal fascino irresistibile e dalla personalità complessa e rotonda, che rende un uomo capace di divenire indimenticabile.
Il suo tema Natale da questo punto di vista è veramente un libro aperto: prima di tutto è ascendente bilancia e quindi il dono della bellezza, dell’eleganza naturale e del fascino è sicuramente presente; in più ha uno stellium in Capricorno che gli garantisce uno stakanovismo fuori dal comune nell’imparare ad evolversi a livello professionale; e poi una cosa rara, ma che denota sempre personalità di spicco è la quantità di pianeti nel loro domicilio: Plutone in scorpione, Saturno in Capricorno, Marte in ariete, luna in cancro, alcuni quindi dei più importanti pianeti si esprimono nella migliore delle possibilità, tirando fuori tutto i doni che questi pianeti possono donare.
Anche lo stellium, che di solito valuto in modo piuttosto negativo, su un tema così esaltato come valori, riesce ad esprimersi nella modalità positiva di un uomo inarrestabile, di un successo che non potrà mai essere vanificato; considerando tra l’altro il ruolo di Nettuno musica e Urano eccentricità strettamente congiunti a sole come espressione di sé, e Saturno come successo, i transiti lo vedono di certo nelle primissime posizioni anche se qualcosa mi fa pensare che considerando Urano non felice verso il suo Plutone di casa seconda, probabilmente alla prova del botteghino il suo disco potrebbe effettivamente essere un po’ meno venduto di quello di altri cantanti.
Ma per tornare al discorso della fluidità sessuale, come ho già detto anche Mengoni ha un Urano fortissimo e il suo orientamento sessuale, non dichiarato, sembra confluire verso il mondo LGBTQ+.
Una nota finale per me e per tutti i lettori che come me sono dei millennial: vorrei tributare un applauso virtuale a Gianluca Grignani, un personaggio scomodo che ha segnato comunque la storia della musica italiana, e che nel duetto con Arisa ha fatto ballare tutto l’Ariston. Il fatto che la musica le droghe sarebbero stati i due concetti chiavi della sua tormentata esistenza si potevano chiaramente desumere da quel Nettuno strettamente congiunto all’ascendente.
La sua vita tormentata è ben raccontata da quel Plutone ed Urano in casa decima, che lo costringono a trasformarsi costantemente e a vivere una vita altalenante a livello professionale, senza mai trovare una quiete duratura. Però quest’anno Giove sul Sole in sestile ai suoi valori gemelli, gli garantisce un rinnovato successo, una fase di nuova popolarità che chissà potrebbe anche dargli la spinta a scrivere di nuovo canzoni meravigliose, anche se molto problematiche indiscutibilmente, come destinazione paradiso.