LA PROGRESSIONE DELL’ETA’ CON LE CASE ASTROLOGICHE, UNA TECNICA DI BRUNO HUBER
Bruno Huber è stato un grandissimo astrologo svizzero, che con la moglie fondò l’API, scuola di astrologia psicologica, che conta moltissimi studenti da ogni parte d’Europa. Purtroppo è mancato nel 1999, ma il suo “L’uomo e il suo mondo”, un approccio psicologico alle case zodiacali, è senz’altro un’opera meritevole, persino dal mio punto di vista che sapete non amo molto la commistione fra psicologia e astrologia.
In rete potrete trovare su di lui molte informazioni, e potete trovare facilmente il suo libro sui nodi lunari, uno dei più belli sull’argomento.
Cito testualmente: “ La progressione dell’età è un sistema che consente di ricavare le principali reazioni psicologiche nel corso degli anni, solamente dal cielo di nascita, senza ricorrere ad alcun fattore estraneo, come i transiti. E’ un sistema che non ci dice quando accadranno gli eventi, ma che significato assumeranno per la nostra evoluzione”.
Il punto dell’età passa attraverso le dodici case e un suo ciclo dura 72 anni, cioè 6 anni per ogni casa. Parte dal momento della nascita e cammina in senso antiorario, e dopo 6 anni arriva alla cuspide della casa successiva, la seconda, poi la terza, e così via: considerate però che Huber utilizza il sistema a case uguali di Walter Koch.
La forza del passaggio non è costante, ma somiglia piuttosto ad una sinusoide, che parte altissima: il momento di massima efficacia è proprio il contatto con la cuspide, e raggiunge il minimo a metà strada, per poi risalire verso l’apice della nuova cuspide.
La fase minima è detta punto basso, ed è importantissimo perché ogni corpo celeste presente in quel punto diventa punto fondamentale per l’evoluzione spirituale del soggetto. Il punto basso è il momento in cui cambia la nostra coscienza in merito a certi fattori, ovviamente in relazione alla casa attraversata: segna una crisi, un dramma, un ripensamento, ma anche uno svelamento di ciò che prima vedevamo diverso.
Gli aspetti di congiunzione e opposizione non sono rischiosi, ma anch’essi segnano tappe evolutive di non poco conto.
Penso che anche per i neofiti sia facile capire quali tipo di esperienze evolutive compia il soggetto casa per casa.
Vorrei sottolineare che quello che accade in base al movimento della progressione dell’età, è un atto psichico, che non sempre si tramuta in eventi reali, ma quando incontra dei pianeti si traduce invece in fatti e persone, parole, sentimenti.
A 72 anni, si ricomincia, e se semplicemente osservate i vostri conoscenti, non di rado noterete a quell’età proprio una specie di rinascita, un nuovo vigore, anche per chi con la pensione si era un po’ lasciato andare.
Vi chiederete perché 72. Astronomicamente è un numero importante, la precessione degli equinozi si muove di un grado ogni 71,71 anni, che moltiplicato per 360 anni ( e quindi gradi) dà, arrotondando, 25.815 che è detto periodo Tolemaico, o cosmico.
Di conseguenza, il giorno cosmico è proprio 71,71, che viene arrotondato a 72 per semplificazione.