
QUIRINALEIDE
Alla fine, sono solo pochi giorni che tentano di trovare un nome per cui il mio titolo è forse pessimista: ma è l’aria surriscaldata del clima politico che disegna tutto come una tragica epopea.
Gli interessi di partito sono ovviamente preponderanti, anche se si tuona che deve essere una figura non divisiva e di grande credibilità. In una settimana hanno sparato tanti di quei nomi che per un astrologo stare dietro a tutti i sussurri è impossibile, considerando poi la mancanza in taluni casi dell’ora di nascita.
Però alcune cose saltano all’occhio: come ho già scritto, l’Italia è alla vigilia di grandi cambiamenti e di un certo sviluppo, anche se difficile; simile a quello che avvenne dopo la caduta di Mussolini.
Questi cambiamenti potrebbero avvenire già ora con la nomina a presidente di una figura di rilievo, con una visione, un atteggiamento innovativo rispetto ai predecessori, magari avocando a sé tutto il peso
del ruolo politico che il nostro capo dello stato ha: spesso lo si pensa come una figura del tutto simbolica, ma in realtà è l’unico che può sciogliere le camere e indire le decisione che gli ultimi inquilini del quirinale hanno spesso delegato alla politica, sbagliando criterio. E’ a capo della magistratura, quindi è al comando sia del potere legislativo che giudiziario; è, come ben indicato nella costituzione, a capo delle forze armate.
Chi ha letto Montesquieu, sa che il segreto di una nazione solida è la divisione tra i poteri legislativo, giudiziario e militare: tre poteri di controllo reciproco e che lavorano in piena autonomia. In Italia, sebbene con limitazioni e regole, i tre poteri sono nelle mani di una sola persona, cioè il presidente della repubblica.
Se il soggetto eletto adoperasse saggiamente il potere che ha, le cose forse marcerebbero alacremente, chissà.
Se questo parlamento invece non smentirà sè stesso e partorirà l’ennesima figura accomodante e legata alla prima repubblica, il cambiamento avverrà con le elezioni.
In merito all’ipotetico ennesimo democristiano, circola da mesi il nome di pier ferdinando Casini come tra i favoriti al soglio quirinalizio.
Che dire, il tema natale e i transiti lo appoggiano pienamente, per cui astrologicamente un’elezione ci sta: giove benefico su marte in X e su venere in I, saturno ancora positivo sul sole, e soprattutto Plutone in meraviglioso trigono a saturno sempre in X, dalla casa I. Se dovessi dipingere il tema di un vittorioso , sarebbe così.
Spero che ci sia qualcuno con un cielo ancora più propenso, perché di un soggetto che fu alleato di Berlusconi e Fini e adesso è in parlamento nelle file del PD, vale a dire come commentò mio marito, uno che non prende posizione dai tempi di Fanfani, ex marito di Azzurra Caltagirone, erede dell’impero nell’informazione….. sperem.