RUBRICA LUSTRO D’ASTRI
LA SECONDA CASA E IL GUARDARE, IL TEMA DI UN GRANDE FOTOGRAFO
Di recente abbiamo parlato a lungo della seconda casa astrologica e del suo legame con il guardare e il guardarsi, e quindi per estensione di senso con la fotografia e il cinema.
Il cielo di Luca Esposito è esemplare in questo senso. Fotografo per molti Brand, incarichi importanti nella moda e nell’arte, insignito di premi dal comune di Roma e a Dubai come International Photographer, lavora moltissimo nel campo dell’alta moda e dell’estetica, cioè campi dell’apparire-casa seconda, ma ovviamente anche in altri settori.
Sappiamo che è un personaggio poliedrico, formatore, esperto di marketing e PNL, e che il suo talento artistico copre anche la musica, con quel Nettuno assolutamente importante nel suo cielo: in casa seconda, e non poteva essere altrimenti, sestile a giove plutone urano in XII, che gli permettono di cogliere con l’obiettivo anche il carattere nascosto delle cose: questa configurazione rende ogni foto la cristallizzazione non solo di un soggetto, ma del suo fascino più recondito, dell’allure di una toilette, della grazia di una modella, cioè di quegli attributi nascosti che di solito non si vedono ma si percepiscono. Il segreto di un grande fotografo è di certo riuscire a cogliere a fermare proprio l’impalpabile oltre lo sguardo puro e semplice. L’opposizione a Mercurio in VIII ci dice che tutto ciò non avviene per vie razionali, ma sensibili.
A.G Luca, quando hai sentito che la fotografia era il tuo destino?
L.E. Per rispondere al meglio a questa domanda devo obbligatoriamente introdurre quello che con il tempo si è sviluppato essere il mio excursus artistico che mi vede passare dal disegno alla scultura al dipinto e alla musica per poi approdare in tarda età diciamo alla fotografia come espressione di qualcosa capace di catturare ciò che nella realtà non esiste.
La questione dell’esistenza intesa come testimonianza l’ho sempre combattuta a favore di un essenza a mio avviso molto più profonda e meritevole di attenzione.
Viviamo in un mondo dove l’esistenza ha preso piede come una vera e propria droga, tutti fanno di tutto per affermare la loro presenza, la loro iniqua traccia in un sentiero infinito che è la vita.
La fotografia è diventata con il tempo, piegandosi, un mezzo per affermarsi, per essere notati, per esistere.
La fotografia è entrata nel mio destino per sublimazione in una metamorfosi artistica impossibile da contrastare o progettare.
A.G. Quando sei sul set e concentrato a scattare realizzi quanto ti sia facile cogliere aspetti sfumati, quasi sognati dell’immagine che hai di fronte?
L.E. Credo che la vera fotografia debba racchiudere un qualcosa che sia legata al concetto di estemporaneità, di unicità e che non possa essere replicata.
Ho portato questo pensiero nell’arte con un progetto di una performance dal vivo esponendo un opera in movimento realizzata con una modella dietro ad una tela elastica che muoveva continuamente il corpo creando forme sempre diverse e dando la possibilità a chi avesse fotografato dall’esterno l’opera di avere una fotografia unica e diversa dagli altri, questo per me è la fotografia.
A.G. Che posto ha la fotografia nella storia dell’arte a tuo avviso rispetto al cinema? C’è chi dice che l’immagine fissa perda il valore del movimento, io penso che con un nettuno così dignificato sia facile per te vedere e rendere il movimento del pensiero, delle doti impalpabili di una creazione di moda piuttosto che di un paesaggio.
L.E Il movimento è un espressione che definisce uno spostamento di qualcosa rispetto ad un altra cosa.
Il movimento come tutto ha una sua scala di valore: un movimento di livello 1 sarà più lento di un movimento di livello 50 ecc..ecc… l’essenza stessa del movimento deriva dalla “staticità” che è pur sempre un movimento a livello 0.
Senza la prospettiva non si avvertirebbe il movimento e la prospettiva è tutto nella fotografia.
A.G. Con sole e saturno in VII, hai di certo clienti importanti, strutturati. Cosa chiedono ad un fotografo di solito? C’è qualcosa a cui hai detto no, ascoltando il tuo saturno? Qualcosa che non ti sembrava essere appropriato?
L.E.Devo dire che grandi problemi in questo senso non li ho mai avuti ma posso dirti che i miei clienti sono molto attenti a tutta la mia produzione e io stesso curo molto l’immagine dei miei clienti non andando mai fuori le righe in fattore di decenza a tutela dei brand che rappresento e che ho avuto la fortuna di rappresentare.
A.G.Luna in XI, la donna idealizzata. Cos’è per te l’eterno feminino? Pensi sia possibile fermare in un’immagine la complessità dell’essere donna? Te lo chiedo perché oggi la moda più che abbigliare, tende ad interpretare la donna, a suggerire modi di essere.
L.E.Per me la donna è nello sguardo e nello sguardo riscopro sempre la femminilità di ogni donna che ho fotografato.
A.G. Venere in sesta, sole in toro, ascendente bilancia, insomma Venere-bellezza-arte domina tutto il tuo tema, quindi l’arte è la tua vita, ma anche il guadagno. Sappiamo che fai formazione, ti sentiresti di incoraggiare un giovane a specializzarsi in questo campo come opportunità professionale? Quali doti deve avere un buon fotografo?
L.E. Questo è un mestiere magico per alcuni tratti e come tale bisogna in qualche modo sacrificarsi, il percorso è quello dell’apprendista, della persona che segue un mentore e che ne apprende l’arte con il tempo e con il tempo forma la sua identità artistica.
A.G.La IX casa in gemelli, spostamenti continui. Però è vuota, sembra che le piaccia girare il mondo, ma fino ad un certo punto, forse anche perché il sole toro chiama verso la casa, famiglia, il proprio habitat. Come si sente in viaggio e soprattutto quanto l’estero è stato determinante per la sua carriera?
L.E. In viaggio ci sono solitamente solo per lavoro e devo dire che quando lavoro solitamente non ho molto tempo da dedicare agli svaghi, preferisco lavorare e tornare a casa dove mi sento sempre nel mio posto ideale.
Mi piace confrontarmi all’estero e mi piace avere una visione internazionale che provo a trasportare in ogni mio lavoro.
A.G.Il toro è da sempre connesso con la campagna, eppure nella mia esperienza proprio fra i tori c’è il maggior numero di persone che mai e poi mai andrebbero a vivere lontano dalle comodità della città. Lei a quale categoria appartiene, i campagnoli o i cittadini? E comunque, le piace ritrarre i paesaggi bucolici?
L.E. Amo la tecnologia, il minimale, il lineare, le espressioni iconiche e la coerenza di intenti nel design, nell’arredamento e nelle immagini; non riuscirei a vivere in una situazione lontana da questo, quindi le devo dire che non è la vita di campagna che fa per me.
Ho sempre pensato che New York e nella fattispecie Manhattan sia il posto perfetto per me e chissà se un giorno non vivrò li stabilmente.
A.G.Per finire, una nota spiritosa, come rimanere saldi davanti a donne stupende? Fiori di Bach? Training autogeno? Moglie sul set armata di scopettone?
L.E. Questa è bella davvero, credo che qualsiasi chef al mondo veda i sui piatti diversamente da qualsiasi commensale che si appresti di li a poco ad assaporarne le prelibatezze.
Luca Esposito Photography (c)
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Author of Photography and Photography Image Designer:
London – Diamonds On The Runway Fashion Show 2016
London – Middle Temple Fashion Show LFW 2016
Florence – New Florence Biennale IX Ed. 2013
Rome – Lifetime Achievement Award 2013
Rome – L’Oréal Matrix 2012/2015
Rome – Nikon Photographer since 2012
Rome – Gil Cagnè Make Up since 2012
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