Tanti auguri a tutti gli astrologi
Ehe si, forse non lo sapete, ma oggi è la ricorrenza della visita dei re Magi a Gesù neonato. Chi erano costoro? Studiosi, filosofi, astronomi ma soprattutto astrologi, che hanno trovato il divino seguendo una stella, capaci di leggerne l’orientamento e il significato.
Simboleggiati astrologicamente dalle tre stelle più luminose della costellazione di Orione, i magi erano probabilmente arrivati dall’oriente, dopo un viaggio di molti mesi, mossi dalla certezza della lettura dei transiti e guidati poi dalla cometa. In quel periodo si osservava in cielo una vigorosa congiunzione fra Giove e Saturno; dice Roberto Daris.” Molte fonti autorevoli concordano nel delimitare l’evento natale del Messia tra il 7 e il 6 a.C., periodo in cui si verificò per tre volte la congiunzione Giove-Saturno nel segno dei Pesci. Fu questa configurazione astrale, visibile e molto luminosa nei cieli notturni del Mediterraneo, ad essere stata scambiata come la stella cometa di cui si racconta nel Vangelo di Matteo, che brillò nel cielo di Betlemme all’arrivo dei re magi dall’Oriente. Essi provenivano dall’antica Babilonia, luogo in cui l’astrologia era molto diffusa”
Dice A. Fontana: “L’immagine più diffusa per la stella di Betlemme è la Stella cometa, ma in realtà la maggior parte degli esegeti antichi interpretarono la stella come un fenomeno celeste inanimato, naturale o portentoso, senza identificarlo con una cometa.
Infatti nell’iconografia cristiana antica la Stella non è mai rappresentata con la coda. La raffigurazione a forma di cometa ed il termine “stella cometa” risalgono a Giotto, che rimase impressionato dal passaggio della Cometa di Halley nel 1301 e la dipinse come una cometa dalla lunga coda negli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Nei secoli seguenti la Cometa ha avuto una notevole diffusione artistica nelle rappresentazioni della Natività e del Presepio. La coda della Stella simboleggia un oggetto celeste che indichi una direzione, in accordo con la lettura popolare del testo evangelico. La storia della Stella Cometa ancora oggi suscita vari dubbi, ma da alcuni testi profetici antichi risulta la predizione di una stella molto luminosa che avrebbe predetto la nascita del Re dei Re”
Nulla di strano che poi si decise di optare per il 25 dicembre come giorno del natale di Cristo, tutta la mitologia, e non solo la religione cristiana, fa coincidere la nascita degli dei solari al 25 dicembre, giorno in cui il sole riprende astronomicamente a muoversi dopo quattro giorni di arresto (sosltizio deriva dal latino solstitium, composto da sol-sole e sistere-fermarsi)
Non fatevi ingannare dal termine magi, non erano dediti alle arti oscure, magush in persiano vuol dire dono, infatti se da un lato portavano doni al Salvatore, essi stessi avevano ricevuto in dono la sapienza degli astri e della natura, e cercando il puro spirito si sono fermati a quella capanna.
Anche chi non fosse credente, non può negare che nella figura del Cristo si ravvisa un messaggio di amore e di prevalenza dello spirito sulle abiezioni.
I loro doni, le loro vesti, tutto era profondamente aderente ad una serie di simboli ( alcuni dicono anche di appartenenza ad una antichissima loggia) ma quello che a noi interessa è il loro profondo legame con la capacità del cielo di illuminare la via verso una sempre maggiore conoscenza, e simbolicamente il Cristo rappresenta proprio lo spirito venuto a dominare la materia. Il padre mio che è nei cieli, frase spesso ripetuta dal Messia, indica l’origine del messaggio universale proprio nello scintillio stellare.
I Magi sono quindi i primi astrologi antichissimi, e la loro festa è l’epifania, che vuole dire “manifestazione del divino”, apparizione di una luce. Perché seguendo le stelle, hanno trovato, simbolicamente, la verità. Sono quindi gli antesignani di tutti noi e la loro festa, in fondo, è anche la nostra.