Astrologia e Game of Thrones – Parte 1
Questo splendido lavoro è solo stato ispirato da me e da alcune considerazioni sull’opera di Martin, ormai legata all’immaginario collettivo anche con la serie televisiva, per la cui ultima serie gli autori verranno masticati da Lucifero per l’eternità.
la stesura, con tutti i dettagli e le riflessioni, è di una mia amica e collega che ci tiene a rimanere nell’ invisibilità, ma che vi assicuro essere di puro sangue Targaryen.
Valar Morghulis cara Amata,
eccoti le mie riflessioni astrologiche circa i personaggi di Game of Thrones così come tu li hai proposti,
ovvero con queste attribuzioni:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
l.
Robert Baratheon – ariete
Robb Stark – toro
Arya Stark – gemelli
Eddard Stark – cancro
Sansa Stark – leone
Tyrion – vergine
Jon Snow – bilancia
Petyr Baelish – scorpione
Daenerys Targaryen – sagittario
Cersei Lannister – capricorno
Jaime Lannister – aquario
Theon Greyjoy – pesci
Noto che, in questa lista in cui hai messo i dodici personaggi in quanto “reggenti la trama”, mancano i
due capostipiti che danno origine a tutta la storia senza mai presentarsi fisicamente: tutti ne parlano
sommessamente rivelando i brandelli di una storia misteriosa e occultata, le citazioni e i ricordi sulle loro esistenze vengono disseminate/i lungo tutta la trama dei libri, ma, di fatto, non si vedono mai:
Rhaegar Targaryen (un assoluto Nettuniano, secondo me) e Lyanna Stark.
Poi ho notato anche un altro grande assente, ovvero Varys, che a mio parere riveste un ruolo niente
affatto secondario. Ma è davvero difficile scegliere e, data la coralità dell’opera, di personaggi da
individuare ne servirebbero almeno ventiquattro.
Premesso che non so ancora come intenderai muoverti (nel caso intendessi cioè attribuire ad ogni
personaggio anche Ascendente e Luna, o addirittura, magari nei casi più complessi, un ipotetico tema
natale), passo subito a mettere per iscritto il mio flusso di coscienza, per qul che vale.
Robert Baratheon, ovvero “l’Usurpatore” → Ariete.
“Nostra è la furia”.
“Vuoi sapere l’orribile verità? Non ricordo nemmeno che aspetto avesse. So solo che lei era l’unica cosa
che avessi mai voluto, finché qualcuno non me l’ha presa… lasciando un vuoto che i Sette Regni non
hanno mai colmato.”
Di Robert sappiamo parecchie cose: è un potente guerriero molto abile col martello (da qui
l’associazione col dio Thor) che però riesce anche a preservare una lunga pace una volta preso il potere,
è un Re molto carismatico ma assai poco interessato alla politica e al governo, è un cacciatore, un
grande bevitore e mangiatore, un pessimo marito, un grandissimo puttaniere ed inseminatore (un vero
purosangue che dissemina un grande numero di figli bastardi), nonché avventato dissipatore di denari
del Reame.
È un Ariete e un montone a tutti gli effetti, per la potenza in battaglia, l’eccezionale forza fisica di
sfondamento manifestata attraverso i colpi inferti col martello (letteralmente spacca corazza e costato a
Rhaegar Targaryen durante la mitologica battaglia del Tridente), la tendenza alla reazione immediata,
l’energia sessuale fecondatrice profusa a destra e manca in grande quantità (a pioggia, insomma), la
capacità di agire velocemente purché le faccende vengano risolte: un vero interventista. Il segno gli calza
alla perfezione.
Sa essere anche un uomo giusto, tranne quando una determinata situazione lo riguarda troppo da vicino
e ne risulta coinvolto: in quei casi la furia lo sovrasta. Ne è un esempio la sua ferma intenzione di
uccidere una tredicenne Daenerys Targaryen prima che possa trasformarsi in un problema. La ferita
dell’aver perso la sua promessa sposa riemerge in tutta la sua violenza: nel pensare agli eredi in vita dei
Targaryen ancora in vita, Robert perde lucidità e rivive ogni volta il dolore della perdita di Lyanna Stark,
sorella di Ned, l’unica donna che abbia mai amato, rapita da Rhaegar Targaryen.
Conversazione tra Robert e Ned su Daenerys Targaryen:
https://www.youtube.com/watch?v=qIqOCi0JKOs
Robb Stark, ovvero “il giovane lupo” → Toro:
“L’inverno sta arrivando”
“Offendi te stesso, sterminatore di re. Sei stato sconfitto da un ragazzo, sei prigioniero di un ragazzo, forse sarai
ucciso da un ragazzo.”
Ecco, questo è uno di quei personaggi di Game of Thrones che mi hanno colpito di meno, forse per la
sua “tradizionalità”, oppure per la morte precoce, che non gli permette di sviluppare la sua personalità
più di tanto.
Robb è l’erede di Grande Inverno, un giovane ragazzo con un forte senso dell’onore, della giustizia, del
suo ruolo e dell’importanza delle tradizioni Stark. Alla notizia dell’arresto di suo padre sceglie di
scendere in battaglia contro i Lannister. Lo vediamo crescere, sdoganarsi dalla madre (che tenta
continuamente di influenzarlo e non sempre bene) e prendere decisioni proprie e forti anche contro di
lei. Poi si innamora, viene meno alla parola data in merito ad una promessa di matrimonio
precedentemente combinato dalla madre per questioni politico-belliche, combatte col suo esercito con
grande coraggio e senso della strategia ma infine, tradito dagli alleati (e dalla sua propensione ad essersi
fidato, a causa della sua giovinezza e conseguente mancanza di esperienza della vita), soccombe
atrocemente durante lo svolgersi dell’evento delle Nozze Rosse.
Riguardo al Toro, penso a Robb in quelle situazioni in cui rivendica le sue idee non spostandosi di un
mm, pur essendo ancora molto giovane ed inesperto, risultando, nonostante tutto, davvero poco
influenzabile (e pagandone le terribili conseguenze): devo però ammettere che l’ho appunto trovato un
personaggio poco delineato, che avrebbe forse meritato una maggiore ricerca psicologica.
Robb Stark comincia a farsi rispettare:
Arya Stark → Gemelli
“L’inverno sta arrivando”
“Governa il tuo volto e saprai mentire.”
Di Arya, la figlia minore di Eddard Stark, sappiamo che si muove furtivamente come un furetto, è
minuta, agile e sciolta, astutissima, curiosissima, per niente femminile, semmai assai androgina, molto
dispettosa, interessata al combattimento e alle attività dei fratelli maschi maggiori, del tutto refrattaria al
ruolo di Lady, di moglie e di madre. La tendenza al movimento perpetuo tipica dei Gemelli le calza alla
perfezione quando la vediamo prendere lezioni di “Danza dell’acqua” con Syrio Forel, celebre
spadaccino Braavosiano che la istruisce per primo nell’arte del combattimento. Affinché i movimenti di
Arya divengano sempre più fluidi, Syrio la incita ad esercitarsi a rincorrere ed acchiappare i gatti nelle
segrete della Fortezza Rossa. Arya inizia il suo rapporto con la morte molto precocemente trovandosi
in pericolo dopo che il padre viene giustiziato. Inizia ad uccidere già da molto piccola e le capita più
2
volte di farlo. Si ritrova a covare infinito rancore e velenosa vendetta, trasformandosi poco a poco in
un’assassina professionista che persegue uno specifico piano. In lei vedo anche una forte colorazione
scorpionica, anche se sicuramente la componente Gemelli è primaria, nel senso di ciò che colpisce
immediatamente, quantomeno a livello somatico e fisico, anche perché Arya è poi costretta a subire suo
malgrado una terribile metamorfosi oscura. Votandosi al Dio dei Mille Volti e a fronte di un
lunghissimo e spietato addestramento, riesce ad assumere ogni volta una diversa personalità (anche se in
questo rivediamo ancora l’empatia gemellina) e a mimetizzarsi perfettamente, abilità che le permette di
portare a termine i più cruenti omicidi. Diviene un sicario consumato, dimostrando un pieno controllo
del corpo e dei suoi movimenti, ma anche della propria psiche. E una volta completato l’addestramento
e raggiunta una totale spersonalizzazione, ritorna sui suoi passi per mettere a segno una lunga serie di
vendette.
Su come viene utilizzata Arya sul finire della stagione TV (anche lei bistrattata e banalizzata fino
all’inverosimile) stendo un velo pietoso. L’eliminazione del Re della Notte, come disposto da George
Martin, avrebbe dovuto essere semmai compito peculiare e distintivo del “principe che fu promesso”.
Arya e Syrio Forel
https://www.youtube.com/watch?v=9G8ximTUqsw
Eddard Stark → Cancro
“L’inverno sta arrivando”
“Credi che la mia vita sia così preziosa per me? Credi che scambierei il mio onore per qualche altro anno di…
di cosa? Tu sei cresciuto con gli attori, hai appreso la loro arte con scaltrezza. Ma io sono cresciuto coi soldati,
ho imparato molto tempo fa come si muore.”
Un personaggio assolutamente affascinante e pieno di carisma che domina tutta la serie nonostante
muoia all’inizio del primo libro e della prima stagione. Eddard è un patriarca che si è ritrovato addosso
tutto il peso di Grande Inverno (ma anche altri ben più terribili) a causa della morte del primogenito
degli Stark, suo fratello Brandon. È legatissimo alla famiglia e alle tradizioni dei suoi avi, è un marito
devoto e un padre attentissimo. Per niente ambizioso, uomo saggio e rigoroso, si porta appresso segreti
pesantissimi che lo logorano e gli creano ambascie e che si ostina a preservare ad ogni costo, non
condividendoli nemmeno con la moglie. Benché venga dipinto come orgogliosissimo e duro, queste
peculiarità non sono propriamente sue, ma semmai tipiche della mentalità di un uomo del Nord con le
sue responsabilità. Molte caratteristiche del Cancro gli si addicono: è un conservatore, e difatti è devoto
al culto degli Antichi Dei cui fa spesso riferimento. È legatissimo al suo nucleo familiare che protegge e
preserva con tutta la sua energia, è spesso proiettato nel passato a causa della delicatezza dei segreti che
si porta dentro (nel redigere un tema natale per lui, sicuramente gli attribuirei una dodicesima casa con
qualche valore), è senz’altro un sentimentale nonostante le apparenze (essendo molto innamorato della
moglie), non è un ambizioso. È un agnello tra i lupi? Direi proprio di no, è un vero lupo, ma nel
trasferirsi ad Approdo del Re trova sicuramente belve più feroci di sé, commettendo l’errore di fidarsi
troppo nonostante sappia bene che da quelle parti non c’è proprio da fidarsi di nessuno. Emblematico è
il suo confronto con Cersei in merito all’ambiguità sulla paternità dei “di lei figli”: si espone e si fida
troppo, le propone una via d’uscita (d’altrocanto Eddard stesso protegge un Jon Snow in grande
segreto, e non potrebbe mai permettere potenziali danni sui figli di Cersei una volta che Robert venisse
a sapere la verità) e così facendo condanna alla rovina sé tesso e la propria famiglia. L’unica cosa che
non mi quadra in Eddard-Cancro è l’influenzabilità: Eddard ha principi rigorosi ed è scarsamente
influenzabile: non si fa influenzare dalla moglie che gli dice di rimanere a Grande Inverno, non si fa
influenzare da Ditocorto che gli dice di non fidarsi di nessuno ad Approdo del Re, non si fa influenzare
dalle continue pressioni del figlio bastardo quando lo tormenta con richieste sulle sue origini, non si fa
influenzare da Robert quando ordina l’assassinio di una giovane Daenerys, esponendosi oltretutto a
gravissimi rischi. Non ha fludità in questo senso, perciò in Eddard vedrei anche una sfumatura taurina:
quel non voler mai smuoversi di un millimetro dalle proprie decisioni o dalle proprie idee.
Un bellissimo personaggio che, venendo assassinato per primo, non ha subito lo scempio caricaturale
destinato agli ultimi (poverelli).
Resa dei conti tra Ned e Cersei: