I MODELLI PLANETARI DI MARC EDMUND JONES
Uno degli astrologi in assoluto più folli e visionari fu senz’altro Jones, classe 1888, statunitense. Aautore insieme ad una famosa veggente della sua epoca, Elsie Wheeler, dei gradi sabiani. Grande innovatore, personalmente non amo molto la sua visionarietà, che poi lo portò a lavorare con grandissimo successo nel campo del cinema, all’epoca percepito come un’immensa trama onirica ad occhi aperti.
Sebbene io non apprezzi minimamente i gradi da lui elaborati, devo riconoscere che i cosiddetti modelli planetari, aggiungono sempre qualcosa alla lettura di un tema.
Perché?
E’ innegabile che la struttura di un tema, letta con gli occhi dei modelli di jones, evidenzia subito zone di sofferenza, punti di scarico, di un tema, che ci permettono sia di comprendere meglio certi blocchi del soggetto, che di valutare l’entità di un transito. Illuminante, mentre conducevo la fase iniziale di ricerca sugli stellium, la sua teoria sul modello a locomotiva, ha aggiunto una visione diversa al tutto, anche se poi le sue spiegazioni a mio avviso necessitano di molti altri approfondimenti, e magari anche un po’ di raccolte statistiche, diciamo.
All’inizio erano 7 i modelli, poi ne aggiunse un altro
1. Il primo modello è quello a CUNEO, o anche fascio, grappolo. Si attua quando tutti i pianeti sono concentrati in 4 segni o 120 gradi.
Effetti sul soggetto: ottimismo, forza interiore, ma solo negli ambiti che conoscete bene, di solito quelli interessati dalla presenza dei pianeti stessi.
2. Il secondo modello è quello detto a TAZZA, si attua quando i pianeti sono distribuiti su 180 gradi.
Effetti sul soggetto: si percepisce una sensazione di vuoto in alcuni ambiti dell’esistenza, per cui si tende ad essere molto determinati negli altri.
3. Il terzo modello è a SECCHIO: detto anche ad imbuto, si presenta con un pianeta completamente isolato rispetto al contesto di tutti gli altri. Il punto isolato è anche il manico del secchio, ovviamente.
Effetti sul soggetto: il pianeta isolato diventa lo scarico, nel bene e nel male, di tutto il tema. Paragonabile ad un dolore fisso, poiché le necessità di questo pianeta divengono centrali per la vita del soggetto. Tende a voler equilibrare il tema, ma lo fa a proprie spese.
4. Il quarto modello è detto a LOCOMOTIVA, lo abbiamo quando i dieci pianeti si situano in 240 gradi, in pratica in fila come i vagoni di un treno.
Effetti sul soggetto: il primo e l’ultimo pianeta sembrano avere decisamente un maggiore ruolo nella vita del soggetto, che di carattere appare molto quadrato, pratico e solido.
5. Il quinto modello è detto a SPRUZZO, cioè i pianeti sono distribuiti su tutto l’arco zodiacale, ovviamente alcune case o segni possono essere vuoti poiché i pianeti sono 10 e le case e i segni dodici.
Effetti sul soggetto: nella mia esperienza, non concordo con Jones che definisce chi ha questo modello un soggetto con molte esperienze, a meno che non fosse un eufemismo per dire che gli succede di continuo qualcosa, rendendo la vita piena di certo ma troppo vorticosa. In pratica, mentre l’autore dichiara che l’unico rischio di questo modello planetario è di disperdersi in troppe cose senza portarne a fondo davvero nessuna, io ritengo che in questo tipo di tema non ci sia quasi mai un aspetto di transito che sia solo positivo: troppo spesso si finisce che mentre si invia un trigono a wxz, si quadra wpk, rendendo iltutto un po’ difficoltoso, come se non ci fosse mai un momento di tregua dagli eventi.
6. Il sesto modello è detto a TREPPIEDE, con pianeti sparsi a caso ma almeno un piccolo stellium di tre.
Effetti sul soggetto: si tratta di persone che stentano ad essere accomodanti, ad accettare la morale comune e a conformarsi a certi standard o opinioni di massa. In pratica, un individualista.
7. Il settimo e ultimo modello è la CLESSIDRA. Lo troviamo in un grafico in cui i pianeti sono suddivisi in due grossi gruppi, separati da due case ai lati, che formerebbero il restringimento della clessidra.
Effetti sul soggetto: secondo Jones, crea le vite che vanno avanti alti e bassi, ma anche gli ottimi giudici, notai, amministratori, per via del concetto dei due piatti credo. Nella mia esperienza crea persone trottola, a volte sembrano messi un po’ nel frullatore, più che alti e bassi direi fra due fuochi.
8. Modello a VENTAGLIO, qui ben 9 pianeti su 10 si trovano fra max 130° formando una figura simile al Cuneo, se non fosse che qui troviamo il manico, in pratica, vedendo le foto annesse capirete senza dubbio agilmente. Potrebbe essere che il modello del manico sia composto da 2 pianeti strettamente congiunti quindi con orbita di tolleranza al massimo di 5.
Effetti sul soggetto: sembra che queste persone possano facilmente divenire dei leader, dei capi carismatici, in poche parole delle guide all’interno della comunità.
I vari modelli si dividono in bipolari e tripolari, in base alla configurazione; e tutti hanno un pianeta e un punto focale, che acquisiscono una certa rilevanza, Mary Olmeda, nel suo bellissimo saggio che trovate in rete e che vi consiglio di leggere perchè completissimo, addirittura li considera nella valutazione della dominante, ma io non sono d’accordo. Ovviamente, i modelli si riferiscono solo ai pianeti veri e propri e non a punti, lune nere, nodi o affini.
Vi invito a commentare basandosi dal vostro tema natale, osservazioni e deduzioni.