LA RESISTENZA AI TRANSITI – LO SCOGLIO DELL’ASTROLOGO
Un dato con cui prima o poi ogni bravo astrologo che fa previsioni si scontra è quello definito “resistenza ai transiti”.
Di cosa si tratta? Noi tutti sappiamo che ai movimenti dei pianeti sul nostro tema, corrispondono un certo numero di eventi, sia interiori che esteriori, nelle nostre vite.
Questi eventi portano la firma dei pianeti e delle case interessate, e per quanto sia complesso intrecciare tutti gli elementi in un filo unico, gli astri ci riescono benissimo e sta a noi individuare il filo per imparare a capirlo, dipanarlo, gestirlo.
Eppure, ci sono alcuni soggetti che nonostante anni di transiti sulle loro teste, rivoluzioni solari ottime e pessime, temi progressi ricchissimi, sono lì a fare i conti con un tran tran grigio, dove sembra che nulla accada mai, per lo meno di rilevante.
Chiariamo subito un concetto: non mi riferisco al fatto che i transiti portino eventi diversi da quelli che desideravamo o che comunque prevedevamo. Proprio di questo chattavo qualche giorno fa con l’amico e collega Luciano Drusetta. Purtroppo infatti ci sta che un magnifico Giove di transito in quinta trigono a Venere, che aspettavamo per dare una svolta alla vita sentimentale, agisca su tutt’altro fronte e ci regali solo un bell’abbonamento a teatro, o l’occasione di tenere un corso.
L’azione dei transiti può agire su ogni aspetto dei significatori coinvolti, lo sappiamo, e a volte rimangono inattivi proprio sugli aspetti a cui tenevamo di più, oppure ci offrono regalli modesti rispetto alle nostre aspettative. Un caso assai frequente, chi si aspetta la promozione con bei transiti in decima casa, magari in buon aspetto con sole e saturno, e invece ottiene solo di emanciparsi da una paura, da un blocco personale. La decima come crescita risolve un ostacolo, certo, ma non quello che speravamo.
I transiti possono agire a livelli più bassi del previsto insomma, con eventi a livello di piccole cose, o anche con azioni opposte al loro valore.
Tutti sanno, a questo proposito, che Giove sarà anche un pianeta benefico ma dilata ciò che trova, per cui se trova solitudine potrebbe ampliare la solitudine, mentre il vecchio e mal considerato Saturno restringe ciò che trova, per cui se trova una crisi potrebbe ridurla e ricomporla con saggezza.
Questi casi sono frequentissimi, e un bravo astrologo durante il consulto sa di dover sempre verificare la situazione complessiva prima di formulare una previsione. Un metodo abbastanza funzionale per quest’operazione, è quello suggerito da Ciro Discepolo: andare a verificare , se possibile, cosa ha portato lo stesso transito quando si è verificato negli anni precedenti, perchè spesso i pianeti, seppur inseriti in contesti planetari dissimili, tendono a ripetersi. Facile per Giove e anche Saturno in certi casi, quasi impossibile per i pianeti lentissimi.
Ma, ed ecco il punto, ci sono soggetti a cui non accade nulla. Di questi giorni è il mio confronto con una ragazza, che alla fine, stremata, dopo aver notato che nè Giove nè Urano, in 15 anni, le hanno portato modifiche sostanziali di vita, e che la sua crescita è ferma da quasi tre lustri, ha esclamato che alla fine sono tutte sciocchezze senza senso e che tanto vale buttare i libri di astrologia e dedicarsi ad altro.
Cito questo caso solo per amore di sintesi, ma vi assicuro che sono molti. Io stessa ho passato i miei anni di Urano in V, con un bel po’ di aspetti concomitanti, senza una traccia nemmeno ectoplasmica della sua presenza.
Ho cercato di darmi una spiegazione, ovviamente, e sono giunta a delle conclusioni, che non sono però certo esasutive.
In primis, ho potuto accertare l’esattezza della teoria morpurghiana: la grande astrologa sostiene che alla fine un transito positivo sommato a un transito negativo produca un +a-a =0, e dato che tutti abbiamo vari transiti in ogni istante, ciò si traduca, parole sue “in quel grigio tran tran che è l’esistenza della maggior parte di noi”. Però, la Morpurgo non teneva conto dei transiti nelle case, che un evento, specie un pianeta lento, dovrebbe causarlo.
Sempre la Morpurgo, sostiene che quando due o tre pianeti sono congiunti strettamente, risultano come due colonne saldate che reggono meglio i colpi dei transiti, rendendo gli effetti più sordi, più contenuti. E’ di certo un altro fattore da valutare, ma che non mi spiega tutti i casi in cui mi sono imbattuta.
Ho poi notato, e da qui scaturisce la mia lunga e approfondita ricerca, che spesso chi presenta un grosso stellium, da me definito ammasso, di almeno 4 pianeti tutti nello stesso segno e nella stessa casa spesso ha un blocco dei valori della casa in cui ciò accade, di quella opposta ( il famoso risucchio) e dei cosignificati dei pianeti coinvolti. Però è uno studio che sto ultimando, ancora non mi sento di trarne una regola universale perchè ho meno di 200 casi e se non arrivo ad almeno 300 non credo possa parlarsi di teoria validata statisticamente.
Oltre questo, ho visto transiti ( ma anche rivoluzioni ecc.) muti anche in persone con un bel tema a spruzzo, per cui sostengo che non possa essere la presenza di un ammasso il solo nesso causale.
So che i colleghi che praticano astrologia evolutiva troveranno spiegazioni “interne”: il soggetto non è pronto, non si vuole veramente evolvere, è attaccato a schemi superati. Ovviamente è un’ipotesi che ha un valore, ma allora dovrebbe essere una costante anche vista dal lato opposto: a tutti coloro che risultano bloccati i transiti dovrebbero agire poco o niente, invece questo non si verifica.
La mia idea, in merito, è che probabilmente ciò possa accadere ai soggetti che hanno rifiutato o contraddetto i transiti precedenti. Che si siano opposti alle istanze di certi transiti magari da giovanissimmi, e che adesso su quel terreno non si trovino appigli per il proseguo di certe azioni. L’astrologia si basa su ritmi ciclici, tutto torna al punto di partenza e compie lo stesso cammino, riallacciandosi a quanto causato mesi o anni prima, in genere partendo dalla congiunzione e poi rimarcando con le fasi di sestile, quadrato ecc. verso un punto.
Se io non ho voluto ad esempio staccarmi dal contesto di valori e certezze familiari, sarà poi difficile farlo anni dopo, perchè non si è accolto lo stimolo iniziale e adesso il transito non trova appigli, terreno su cui aggrapparsi per completare la sua opera. Una specie di mancato imprinting.
Da brava vergine mi piacerebbe poterlo dimostrare ma sono informazioni a volte sottili e sfuggenti che è davvero difficile decodificare; vi chiedo però, per chi lo desidera, di portarmi la sua esperienza e le sue riflessioni in merito, con un commento a questo post, sia da astrologo che da soggetto coinvolto, certa che sarà un momento di pensiero assai utile per tutti .