Previsioni, psicanalisi, ruolo dell’astrologia
Qualche giorno fa ho pubblicato un post in cui sottolineavo l’eccessivo ricorso alla psicanalisi per le analisi astrologiche e la necessità di considerare che l’astrologia in senso classico non è solo interpretazione del tema natale, ma anche predizione almeno dei fatti salienti, degli ambienti, delle azioni che si verificheranno e alcuni colleghi, che ringrazio di vero cuore per l’attenzione prestatami, mi hanno mosso degli appunti assai stimolanti a cui ho deciso di rispondere con un post dedicato.
L’astrologia è in grado di predire il futuro? Certamente si, ma con dei distinguo. L’astrologia è in grado, tramite l’analisi dei transiti, delle rivoluzioni, delle direzioni, di individuare nello scorrere del tempo i momenti salienti della vita di un individuo, intesi come settori della vita che in un dato momento vengono messi in movimento dai pianeti di transito, sia nel bene che nel male.
Ad esempio, non sarà difficile predire ad una persona con importanti e bei transiti in quinta, senza altre lesioni in corso per il settore in questione, una fase positiva in amore, con i figli, al gioco in generale, al divertimento. Quale poi di questi ambiti sarà il protagonista, possiamo dedurlo dal dialogo con il soggetto, dagli altri transiti. Molte persone ritengono che i fatti che accadono dipendano solo dal nostro approccio alla vita, da ciò che proiettiamo, sentiamo e realizziamo, ma questo non è vero del tutto.
I fatti accadono, ci accadono, anche senza che noi abbiamo un minimo ruolo attivo in tutto ciò. Ho letto Barbault e molti altri, e come ho scritto, certi elementi di psicanalisi sono utilissimi, ma non possiamo sempre ricondurre l’astrologia a un sottoprodotto junghiano. In nessuna disciplina scientifica moderna, storica od ermeneutica sarebbe accettabile un’interpretazione esclusivamente esterna e fattuale o interna e psicologico-emozionale.
Quelle che mi vengono presentate e suggerite sono posizioni che chi bene analizza e studia le visioni scientifiche e filosofiche moderne chiama riduzionismo, in questo caso psicologico, come in altri tempi e’ stato materialistico o ideologico.
Se è vero che certi comportamenti sono – co-determinati in modo anche inconsapevole ( ascrivibili al libero arbitrio ) delle persone e prenderne coscienza è una tappa evolutiva essenziale, è altrettanto vero che gli astri nel loro eterno movimento sul tema natale, producono una serie di effetti e di eventi, in larga parte prevedibili, e comunque assolutamente altro da noi.
O vogliamo sostenere che ad esempio coloro che hanno perso tutto nel terremoto sono vittime di un loro personale autoinganno? Hanno volutamente evitato, gli abitanti di interi paesi come arquata o amatrice di ristrutturare le loro abitazioni in modalità antisismica? Chi sostiene l’imprevedibilità degli eventi contemporaneamente sostiene la loro ineluttabilità tramite i misteri dell’inconscio? La nostra disciplina è sempre stata alla sua radice tollerante e affascinata dall’enorme varietà di possibilità nelle quali incorriamo. Se gli altri inclinano ma non determinano è perché sappiamo che l’astrologia, unica disciplina che oggi tutto vuole comprendere, conosce i suoi profondi limiti e li tollera e li accetta.
Mi si dice: occorre andar cauti a predire cose e a spaventare il consultante, e sono assolutamente d’accordo. Di certo nessuno dotato di senno si permetterebbe di predire lutti e altre cose funeste, se non altro perché il vero astrologo sa che un transito, una rivoluzione, una direzione, possono agire in tanti modi diversi. Personalmente, parlo di aree di criticità, di settori da analizzare, correggere, di nodi da sciogliere.
Ma questo non significa evitare previsioni. Se ho di fronte un soggetto preoccupato per il lavoro e vedo che i transiti prossimi sono davvero pesanti, provo a dirgli che le stelle non aiutano e quindi meglio che inizi a guardarsi intorno, a fare corsi di formazione, a riflettere sulle sue capacità e i suoi punti deboli professionali. Ma è implicito che io preveda che la situazione sta andando in peggio.
Se poi ci rivolgiamo a persone che si presentano da noi dopo che la tragedia è accaduta cercando spiegazioni, sapere che le stelle hanno causato certi eventi può aiutare la rassegnazione, e vedere cose belle che potranno arrivare, offre una luce in fondo al tunnel. Quando ho di fronte un padre il cui figlio è morto in tre giorni di leucemia fulminante, non posso certo dirgli la frase “ Non sono gli avvenimenti come tali ad essere scritti nella carta del cielo, ma solamente la condotta psicologica che li spiega, li giustifica e li determina” frase per altro bellissima con cui Donato Ventrella ha commentato il mio post citando Barbault .
Posso solo osservare il tema, notare plutone in 5 di transito quadrato a saturno e mercurio congiunti, e notare che a breve ci saranno passaggi bellissimi fra cui momenti felici in famiglia, a dispetto di tutto: saprò poi del verificarsi di un matrimonio e nascita di un bambino dell’altra figlia.
Del resto, credo che l’astrologia sia l’unica materia in cui il professionista deve essere vera persona di cultura, ma anche persona immersa nella vita reale, che conosce, ama, ascolta senza giudicare, e ne fa tesoro per meglio capire il regno del reale che è sua pertinenza.
Vorrei sottolineare che da un po’di tempo leggo gli scritti di alcuni colleghi dediti all’astrologia classica, quella medievale; usano solo 5 pianeti e le regole, essenzialmente di Tolomeo. Riescono a fare previsioni e spiegazioni di eventi accaduti davvero inappuntabili. Non credo che potrei mai aderire in toto a quella scuola, amo troppo il mio plutone; ma certo che tale precisione fa riflettere: l’astrologia non ha bisogno di arzigogoli, di psicanalisi, ma soprattutto di paure. La paura di predire, di sbilanciarsi, non ci deve appartenere, abbiamo le basi di una disciplina eterna come eterno è il cielo sopra di noi.